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STUDIO LEGALE & TRIBUTARIO

- Avv. Diego Cuccù -

 
 
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RISARCIMENTO
La sofferenza della vittima in agonia liquidata come danno tanatologico
Corte di cassazione - Sezione III civile - Sentenza 8 aprile 2010 n. 8360
09 aprile 2010

I parenti della vittima hanno diritto, oltre al danno morale proprio, anche a quello cosiddetto tanatologico. Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza 8360/2010 secondo la quale nel quantificare la somma dovuta in risarcimento dei danni morali ai parenti, occorre tenere conto anche "della sofferenza psichica subita dalla vittima di lesioni alle quali sia seguita dopo breve tempo la morte, che sia rimasta lucida durante l'agonia in consapevole attesa della fine".

 

Danno tanatologico ai parenti per il periodo tra evento e decesso
Corte di cassazione - Sezione Lavoro - Sentenza 6 maggio-7 giugno 2010 n. 13672
07 giugno 2010

La vittima di lesioni fisiche che sia rimasta lucida durante l'agonia ha diritto al riconoscimento del danno morale. Facendo leva su quanto precisato dalle Sezioni Unite nella sentenza n. 26972/2008, i giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso presentato dagli eredi di un muratore rimasto schiacciato dal crollo di un muro durante il periodo di lavoro e, nella sentenza n. 13672/2010, ha riconosciuto il danno tanatologico e del diritto al relativo risarcimento, trasmissibile agli eredi.
«La brevità del periodo di sopravvivenza alle lesioni - scrivono i giudici - [...] non esclude viceversa che la vittima abbia potuto percepire le conseguenze catastrofiche delle lesioni subite e patire sofferenza, il diritto al cui risarcimento, sotto il profilo del danno morale, risulta pertanto già entrato a far parte del suo patrimonio al momento della morte».